Mollo tutto e mi trasferisco in Cina!

Autore :   Nicoletta Cau
"Ma che ti è saltato in testa?" è la prima domanda che probabilmente ti faranno amici e parenti quando dirai che stai pensando di andare a studiare/lavorare/cercare te stesso in Cina. Il tuo viaggio inizia qui, prima ancora di mettere piede all'aeroporto. Purtroppo i pregiudizi sulla Cina sono ancora forti e potresti scoprire che molte persone parlano della Cina e dei cinesi con disprezzo. Andare in Cina è prima di tutto un cammino alla scoperta delle differenze culturali, degli equivoci impensati e dei pregi e difetti delle società moderne, specialmente la tua.
Come prepararsi
Non puoi. La prima cosa da accettare quando ci si prepara per andare in Cina è che non si può essere perfettamente preparati. Qui gli imprevisti sono all’ordine del giorno e la capacità più importante da possedere è quella di sapersi adattare velocemente ai cambiamenti di programma. La Cina non è la Germania, non tutti rispettano le regole e anche se ti è stato promesso qualcosa non è detto che le promesse siano mantenute. Questa mentalità rende difficile per molti stranieri vivere in Cina. Per sopravvivere, bisogna fin da subito imparare ad accettare che le frasi “Ma non è giusto” e “Non è logico” non hanno alcun posto qui. In Cina sei un ospite, e come tale devi riconoscere che le regole sociali non le puoi fare tu e non puoi pretendere che il tuo modo di vivere sia giusto e quello dei cinesi sbagliato. C’è un’alta percentuale di stranieri che arriva in Cina con un contratto di lavoro di un anno e se ne va dopo due o tre mesi perché non può sopportare di vivere in una società così diversa. Quando stavo studiando cinese in Italia, la mia insegnante ci consigliò di andare in Cina per un periodo di prova prima di decidere di trasferirsi per progetti a lungo termine. Questo è anche il mio consiglio.

No, davvero, come prepararsi
Dal punto di vista pratico ci sono tante cose da fare prima di poter partire. La prima è il visto. In Cina non si può stare neanche un giorno senza un visto, quindi bisogna pensarci con largo anticipo. Il visto non è altro che un adesivo che vi apporranno in una delle pagine libere del passaporto. Lo si può ottenere a Roma o a Milano, non all’ambasciata come molti erroneamente pensano, ma al centro visti. Il sito web è http://visaforchina.org/, unica fonte certa di informazioni sull’argomento. Se dopo aver studiato le istruzioni avete qualche dubbio sul vostro caso, chiamate e chiedete a voce. Il visto si deve richiedere di persona o tramite un delegato, quindi dovrete recarvi a Roma o a Milano con il vostro passaporto, o delegare un amico, o pagare un’agenzia che svolga questo servizio. Il centro visti tratterrà il vostro passaporto per qualche giorno. In ogni caso, si consiglia di chiedere il visto un mese prima della partenza prevista. Esistono diversi tipi di visto a seconda dello scopo del vostro viaggio. Se andate in Cina a lavorare con un visto turistico rischiate la prigione, stessa cosa se rimanete in Cina per un tempo superiore a quello autorizzato sul vostro visto, quindi è meglio seguire le regole e ottenere il tipo di visto giusto per l’attività che svolgerete e della durata giusta.
L’ideale per cercare lavoro/casa/amici in Cina sarebbe ovviamente studiare cinese prima di partire. Solo una scarsa percentuale della popolazione cinese parla inglese, e neanche tanto bene. Tuttavia, conosco alcuni italiani che vivono in Cina da anni e sono sopravvissuti senza parlare una parola di cinese ed usando un inglese abbastanza stentato. Come ovunque nel mondo, alla fine ci si può arrangiare con i gesti e con i numeri. Specialmente quando si tratta di soldi. A questo proposito, poiché siete stranieri, in Cina tutti tenteranno di darvi tutto a prezzi più alti di quelli reali, che si tratti di un paio di scarpe al mercatino o dell’affitto di un appartamento. Avere un amico cinese che funga da intermediario può aiutare, ma gli dovrete pagare la cena. Di contro, gli stranieri in Cina guadagnano considerevolmente di più dei locali. In ogni caso, il vostro livello di cinese influenzerà la vostra qualità di vita e il livello di contatto con la cultura locale.
Siete già pronti a partire? Scommetto che avete utilizzato Google per raccogliere la marea di informazioni che vi servono. Da questo momento in poi, scordatevelo. In Cina Google è bloccato dal Great Firewall, quindi dimenticatevi Google, Gmail, Google Drive, Google Maps, Google Contacts, Youtube, e poi sì lo so che è un duro colpo, ma anche Facebook e alcuni tra i maggiori social network sono bloccati. Se non potete vivere senza, comprate un servizio affidabile di VPN per il vostro computer e per il vostro smartphone prima di partire. Lo potete trovare cercando su Google, ovviamente. Personalmente, ho rinunciato ai comodi servizi Google ai quali ero tanto affezionata e ora uso Yahoo per gestire la posta e cercare sul web e Baidu Maps (in cinese) per le mappe. Facebook non l’ho mai usato tanto e comunque qui tutti usano Wechat che, mi preme sottolineare, è uno strumento indispensabile alla sopravvivenza in Cina. Installatelo, usatelo, amatelo.
Ma quindi perché andare in Cina?
Dopo il modo in cui l’ho dipinta, perché mai dovreste volerci andare?
La
Cina è un paese dal fascino antico, piena di contraddizioni e difficoltà oggettive, ma offre grandi ricompense a chi riesce a capirla, e non solo dal punto di vista economico. I cinesi generalmente sono molto ospitali, specialmente con gli stranieri, forse perché ne vedono pochi. Un’esperienza in Cina apre la mente a concetti e punti di vista che non avresti occasione di conoscere altrimenti. Una delle cose che più mi hanno lasciata inderdetta è come i cinesi sappiano molto del mondo occidentale attraverso studi, televisione, libri, film, e quanto poco noi occidentali sappiamo della Cina. Sono fermamente convinta che sapere è potere, e quindi me ne voglio riprendere un poco, di questo potere.

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